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Fusione dei Comuni: un tesoretto per chi dirà “sì”

Fusione dei Comuni: un tesoretto per chi dirà “sì”

Data Pubblicazione14 Dic 2017

La Fondazione Think Tank Nord Est ha stimato quanto incasseranno – ogni anno per 10 anni – i nuovi Comuni derivanti dalle eventuali aggregazioni amministrative.

La fusione dei Comuni arricchirà le nuove amministrazioni, che complessivamente otterranno 4 milioni di euro all’anno per 10 anni. I contributi si potranno tradurre in investimenti a beneficio di cittadini e imprese, ma anche in un potenziamento dei servizi e in una riduzione della tassazione.

 

Per dodici Comuni del Veneto ci sono 5 fusioni amministrative in dirittura d’arrivo con il voto di dicembre, ma anche risorse, e parecchie, per le nuove amministrazioni che eventualmente nasceranno. La Fondazione Think Tank Nord Est ha stimato quanto incasseranno – ogni anno per 10 anni – i nuovi Comuni derivanti dalle eventuali aggregazioni amministrative; complessivamente si parla di un contributo statale di oltre 4 milioni di euro all’anno. L’appuntamento con le urne è domenica 17 dicembre, con cinque consultazioni in programma: in provincia di Padova i Comuni di Megliadino San Fidenzio, Megliadino San Vitale, Saletto e Margherita d’Adige voteranno per fondersi nel nuovo Comune di “Quattroville”; in provincia di Verona i Comuni di Belfiore e Caldiero decideranno se confluire nel Comune di “Belfiore Caldiero Terme”, mentre in provincia di Vicenza i referendum saranno due: i Comuni di Barbarano Vicentino e Mossano andranno alle urne per fondersi nel Comune di “Barbarano Mossano”, mentre nei Comuni di Arsiero e Tonezza del Cimone si voterà sì o no se diventare il nuovo Comune di “Arsiero Tonezza”. Infine, nel bellunese, i Comuni di Falcade e Canale d’Agordo voteranno per istituire o meno il nuovo Comune di “Valle del Biois”.

E così, nuovo Comune per nuovo Comune, la Fondazione Think Tank Nord Est ha calcolato quanto questi incasseranno. Gli importi sono veramente elevati. Il più ricco sarà il nuovo Comune di “Quattroville”, che si stima riceverà un contributo di oltre 1,3 milioni di euro all’anno per 10 anni, ovvero guardando alla popolazione residente, quasi 150 euro a cittadino in più, pari a circa un +33% della somma delle attuali entrate correnti dei singoli comuni. Al Comune di “Belfiore Caldiero Terme” andranno invece quasi 1,1 milioni di euro all’anno per 10 anni, pari a quasi 100 euro per cittadino ed a un +19% rispetto le attuali entrate correnti. “Barbarano Mossano” otterrà quasi 800 mila euro di contributo decennale, ovvero 123 euro per abitante pari al +20% delle entrate correnti, “Arsiero Tonezza” riceverà oltre 500 mila euro per 10 anni, pari a 142 euro pro capite ed al +15% delle entrate correnti. Infine, “Valle del Biois” beneficerà di quasi 400 mila euro di incentivi decennali, equivalenti a 128 euro per cittadino ed al +7% sulle entrate correnti.

Non è la prima volta che consultazioni di questo genere si tengono in Veneto. Dal 1994 ad oggi sono già stati 10 i referendum di fusione: in 7 casi si è arrivati all’istituzione di un nuovo Comune “aggregato” ed in soli 3 casi il voto ha bocciato la fusione.

“Oggi, però, lo scenario all’interno del quale si collocano i referendum è notevolmente mutato – spiega Riccardo Dalla Torre, ricercatore della Fondazione Think Tank Nord Est – A differenza di un tempo, adesso lo Stato incentiva fortemente le fusioni tra i Comuni, prevedendo importanti contributi decennali per le amministrazioni che sceglieranno questo percorso. A questi incentivi – peraltro in significativo aumento negli ultimi anni – si aggiungono poi i contributi straordinari regionali e le forme premiali riservate ai nuovi Comuni nell’ambito dei bandi o nell’assegnazione di spazi finanziari, il rinvio degli obblighi di gestione associata e di quelli legati al rispetto del pareggio di bilancio, nonché la possibilità di assumere nuovo personale”.

“Guardando questi numeri i piccoli Comuni hanno oggi una grande opportunità per sviluppare il proprio territorio, quella di diventare più grandi portando benefici ai cittadini ed alle imprese – sottolinea Antonio Ferrarelli, presidente della Fondazione Think Tank Nord Est –. Se vogliamo crescere ed essere competitivi, è la logica delle fusioni, dobbiamo metterci insieme. Un concetto che vale per le imprese ma anche per i Comuni. Per questo oggi lo Stato concede contributi veramente ingenti, che permetteranno alle nuove amministrazioni di migliorare i servizi per i propri cittadini e le aziende del territorio. E saranno proprio i Comuni più piccoli e le frazioni più remote o disabitate ad ottenere i vantaggi maggiori, visto che diventare un’amministrazione più grande vorrà dire contare di più e poter programmare il futuro del territorio e della Comunità con più risorse”.