Economia e ripresa in Veneto: l’area di Padova la più competitiva, Rovigo maglia nera
Lo studio della Fondazione Think Tank Nord Est evidenzia il record percentuale di laureati a Padova. Tra le aree dei comuni capoluogo, il reddito pro capite annuo più alto è a Belluno, Venezia è maglia nera per la disoccupazione, a Treviso crescita più alta in assoluto di nuovi residenti.
“Il Veneto potrà superare la crisi e ripartire solo se saprà confermarsi territorio omogeneamente competitivo. Se si sapranno gestire i punti di forza e le fragilità, per creare migliori condizioni per nuovi investimenti. Per questo bisogna sostenere soprattutto le aree più deboli, come la montagna, il basso Veneto, ma anche il Veneto Orientale ed alcune aree della Pedemontana”. A dirlo è il presidente della Fondazione Think Tank Nord Est Antonio Ferrarelli, alla luce dei dati raccolti con l’ultimo studio sulla Macroregione fatto dalla Fondazione; studio che ha analizzato parametri e numeri del tessuto sociale ed economico della Macroregione del Nord Est (Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige), mettendone a confronto le economie e le potenzialità per focalizzare quali sono le aree più facilitate e quelle meno strutturate per riagganciare la ripresa economica.
Guardando i dati che riguardano il Veneto, è emerso che l’area padovana rimane quella più competitiva della regione, a seguire c’è quella veneziana e poi trevigiana, vicentina, veronese, bellunese e rodigina.
Lo studio ha preso in esame oltre 30 variabili, riunite in 6 gruppi, che elaborate hanno fornito un “indice di competitività”: “Territorio” (che ha valutato morfologia dell’area, densità abitativa e autonomia di spesa degli enti locali), “Società” (che ha valutato, tra le altre, crescita demografica e tasso d’invecchiamento della popolazione), “Istruzione” (che ha valutato, tra le altre, il tasso di scolarizzazione e la percentuale di giovani tra i 15 e 29 anni che non lavorano ne’ studiano), “Lavoro” (che ha valutato, tra le altre, i tassi di disoccupazione e occupazione), “Economia” (che ha valutato, tra gli altri dati, il reddito medio) e “Infrastrutture” (che ha valutato la presenza di reti e infrastrutture viarie e digitali, come la banda larga).
Nella classifica generale, che ha pesato gli 80 “distretti” in cui è stata divisa la Macroregione, la capolista in Veneto si conferma l’area di Padova (indice di competitività 126), che s’attesta al 13esimo posto nella graduatoria generale, con una popolazione che dal 2001 al 2015 è cresciuta del 12,4%, un tasso del 14,3% di giovani tra i 15 e 29 anni che non lavorano ne’ studiano ed un tasso di laureati del 14% (record regionale). La disoccupazione è al 9,4% (dato su base Istat) mentre il reddito medio annuo (su base Irpef) è di 15.034 euro. Dal 2009 al 2015 hanno invece chiuso i battenti il 3% delle aziende.
Al secondo posto in Veneto c’è l’area di Venezia (15esima in classifica Macroregionale, indice di competitività 125), con una popolazione che nei 15 anni presi in esame è cresciuta del 4,5%, una percentuale di giovani tra i 15 e 29 anni inattivi del 15,1%, e una percentuale dell’11,5% di laureati, con una disoccupazione del 10% (record regionale). Il reddito medio annuo è di 14.929 euro e la mortalità aziendale dal 2009 al 2015 è stata del 3,9%.
Al terzo posto c’è l’area di Treviso (21esimo posto generale, indice 120) con un livello d’incremento della popolazione 2001-2015 del 15,1% (record regionale), una percentuale di giovani tra i 15 e 29 anni che non lavorano ne’ studiano del 13,9% a cui fa da controcanto un 11,8% di laureati. I disoccupati sono a quota 8,6% mentre il reddito medio annuo è di 14.895 euro. La mortalità delle aziende nel periodo preso in esame è del 6,1%.
Al quarto posto c’è il Vicentino (26esimo nella Macroregionale, indice 115) dove la crescita della popolazione in tre lustri è stata dell’11,4% mentre la quota di giovani tra i 15 e 29 anni inoperosi è del 13,8% contro una percentuale di laureati dell’11,6% e di disoccupati dell’8,6%. Qui il reddito medio è di 14.915 euro e le chiusure d’azienda dal 2009 al 2015 hanno toccato il 4,1%.
Al quinto posto in Veneto c’è l’area Veronese (28esima posizione Macroregionale con indice 114) dove dal 2001 al 2015 la popolazione s’è incrementata dell’8,8%, con un tasso di giovani tra i 15 e 29 anni nullafacenti del 12,6%, un 13,1% di laureati e un 8,7% di disoccupati. Il reddito medio annuo è di 15.281 euro e la chiusura dal 2009 al 2015 ha riguardato il 3,1% delle imprese.
A seguire, tra i capoluoghi veneti, c’è Belluno (43esimo posto in classifica Macroregionale con indice competitività di 91), con un incremento della popolazione del 4,5%, un tasso di giovani tra i 15 e 29 anni che non lavorano ne’ studiano dell’11,4% e di laureati dell’11,2%. Il tasso di disoccupazione è dell’8,4% mentre il reddito pro capite annuo è elevato, 16.155 euro (record regionale), con un 2,7% di aziende fallite dal 2009 al 2015.
Maglia nera in Veneto tra i capoluoghi per l’area Rodigina (44esimo posto Macroregionale con indice 90), con un incremento demografico del 2,1% in 15 anni, un livello di giovani inattivi addirittura al 16,6% (record regionale) e di laureati dell’11,7% Il livello di inoccupati è dell’8,8% ed il reddito medio annuo è pari a 14.140 euro, con un tasso minimo di aziende chiuse dal 2009 al 2015, l’1,8%.