L’inverno demografico del Veneto: un’analisi territoriale
Sabato 7 ottobre la Fondazione Think Tank Nord Est ha partecipato ai lavori del 55° convegno sui problemi internazionali organizzato dall’Istituto Socio Culturale “Nicolò Rezzara” ed ospitato presso il Centro Diocesano Onisto di Vicenza.
Il convegno, intitolato “Natalità e denatalità. Una sfida globale”, ha visto la partecipazione di numerosi relatori di spicco. In particolare, nel corso dei temi discussi nella giornata di sabato, sono intervenuti, tra gli altri: Elena Donazzan, assessore alla formazione e lavoro Regione Veneto; Giacomo Possamai, sindaco di Vicenza; Raffaele Consiglio, segretario generale Cisl Vicenza; Roberto Favaro, vicepresidente Confindustria Vicenza.
In tale occasione la Fondazione è stata rappresentata da Riccardo Dalla Torre, direttore e ricercatore, che ha presentato uno studio dal titolo: “L’inverno demografico del Veneto: un’analisi territoriale”.
L’analisi della Fondazione affronta il problema demografico del Veneto a livello territoriale, confrontando trend e indicatori demografici in base alla dimensione dei Comuni ed alla loro perifericità rispetto alle polarità principali ed ai servizi essenziali (istruzione, sanità, trasporti). Lo studio evidenzia come l’inverno demografico del Veneto penalizzi soprattutto i piccoli Comuni e le aree più periferiche, dove è sempre più a rischio la sostenibilità dei servizi locali, sia pubblici che privati. Le previsioni demografiche, anche per il Veneto, sono molto negative ed indicano una chiara tendenza alla diminuzione della popolazione, che sarà molto marcata nei prossimi decenni. La Fondazione ritiene che per limitare gli effetti negativi del calo demografico si dovrebbe migliorare l’attrattività del territorio, per riuscire ad attrarre i lavoratori qualificati e gli investimenti delle imprese: oggi, infatti, il fattore chiave per essere competitivi è la conoscenza, che crea innovazione, valore economico e ricchezza. E la conoscenza si trova nelle persone e si crea nelle imprese, nei centri di ricerca e nelle università. Per cui, ogni territorio, a partire dalle proprie competenze distintive e dalle proprie specializzazioni deve diventare più attrattivo ed interessante, sviluppando ecosistemi territoriali in grado di garantire opportunità di crescita personale ed una buona qualità della vita.
