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IL COMPLETAMENTO DELLA PEDEMONTANA VENETA RILANCIA IL RUOLO DI PORTOGRUARO. MA PER GESTIRE TURISMO E MERCI SERVONO LA TERZA CORSIA E IL CASELLO DI BIBIONE

IL COMPLETAMENTO DELLA PEDEMONTANA VENETA RILANCIA IL RUOLO DI PORTOGRUARO. MA PER GESTIRE TURISMO E MERCI SERVONO LA TERZA CORSIA E IL CASELLO DI BIBIONE

2024

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MAG

Comunicato stampa 14 maggio 2024

La Fondazione Think Tank Nord Est invita gli amministratori locali a concordare un ordine di priorità per gli interventi previsti sulla A4 e sollecitare il completamento dei lavori.


La Venezia Orientale ha un ruolo strategico in chiave infrastrutturale, in quanto rappresenta uno dei principali corridoi di transito tra est ed ovest per tutta l’Europa mediterranea. In questa prospettiva, il completamento della Superstrada Pedemontana Veneta (SPV) sta definendo un nuovo assetto delle reti lunghe nel Nordest. Infatti, la SPV, integrandosi con la A28 Portogruaro-Conegliano, forma una direttrice infrastrutturale alternativa alla A4. Con l’apertura del collegamento tra SPV e A4 i flussi di attraversamento est-ovest possono dividersi presso il nodo di Portogruaro: si può percorrere la A4 in direzione Milano oppure si può utilizzare la A28 fino a Conegliano, imboccare la A27 verso sud fino a Spresiano e quindi prendere la SPV fino oltre Vicenza. La SPV, inoltre, consente un’alternativa ai flussi merci e passeggeri che transitano per il Brennero: infatti, è possibile “saltare” il nodo di Verona imboccando la Valsugana (SS47) a Trento e poi la SPV a Bassano.

Portogruaro assume quindi una nuova centralità, diventando un nodo all’intersezione di corridoi. Con un’accessibilità alle reti lunghe così elevata, l’area di Portogruaro potrebbe attirare nuovi insediamenti produttivi, logistici, commerciali e terziari. Tuttavia, vanno prima risolte le criticità locali nel sistema della viabilità.

È questo lo spunto di riflessione che la Fondazione Think Tank Nord Est propone, in vista delle elezioni amministrative che a giugno coinvolgeranno ben 7 Comuni del Portogruarese (Portogruaro, Concordia Sagittaria, Fossalta di Portogruaro, Annone Veneto, Cinto Caomaggiore, Gruaro, Teglio Veneto).

Anche alla luce dei recenti incidenti che hanno interessato il tratto rimasto a due corsie, l’analisi non può che partire dalla situazione della A4: “Le autostrade sono fondamentali per lo sviluppo del territorio – spiega Antonio Ferrarelli, presidente della Fondazione Think Tank Nord Est – ma oggi la A4 non è nelle condizioni di svolgere questa funzione, a causa dei troppi disagi legati a code, incidenti e chiusure. Gli amministratori locali dovrebbero concordare una linea comune e dialogare con Autostrade Alto Adriatico per creare le condizioni affinchè i lavori dell’ultimo lotto inizino il prima possibile e si concludano velocemente”.

È evidente, infatti, che oggi i tempi di completamento della terza corsia si sono dilatati ed è al momento difficile ipotizzare un cronoprogramma delle opere mancanti. Secondo la Fondazione, è il territorio che dovrebbe definire l’ordine degli interventi: “Sui lavori previsti ai caselli – precisa Ferrarelli – gli amministratori dovrebbero condividere un ordine di priorità. A nostro avviso, alcune criticità legate all’ingresso a Portogruaro si risolverebbero con la realizzazione dello svincolo di Bibione, che libererebbe l’accesso a Portogruaro dai flussi turistici di attraversamento, ma anche dal traffico pesante diretto a San Michele, Fossalta, Villanova ed Eastgate Park. Quest’area, peraltro, potrebbe rilanciare il proprio ruolo grazie ad un accesso più diretto alla A4. Iniziare i lavori per la sistemazione del casello di Portogruaro, senza prima avere realizzato quello di Bibione, porterebbe ulteriori disagi.”

D’altro canto, nella Venezia Orientale le problematiche della viabilità sono spesso causate dalla compresenza tra i flussi turistici e il traffico merci: negli ultimi anni, turismo ed export sono cresciuti in maniera sostenuta lungo la direttrice della A4. “Non possiamo prescindere da un necessario adeguamento di strade e autostrade, al fine di gestire il movimento turistico e permettere la convivenza con i mezzi pesanti, ma al contempo dovremmo valutare di spostare almeno una parte delle merci su rotaia. Dobbiamo agire in fretta – avvisa Ferrarelli – perché il traffico sta continuando a crescere.”

 

 

 

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