Da turismo e cultura le occasioni di ripresa del Veneto
Secondo l’analisi della Fondazione Think Tank Nord Est calano le imprese in Veneto, ma turismo e cultura continuano a crescere.
I dati aggiornati al 31.12.2016 sul numero delle imprese attive in Veneto certificano purtroppo la situazione di difficoltà in cui continua a trovarsi il nostro territorio. Nel corso del 2016, infatti, il totale delle imprese è sceso di oltre 2 mila unità (oggi sono 434.994), pari allo 0,5% in meno rispetto all’anno precedente. A livello provinciale, il dato negativo domina quasi ovunque. La provincia più in difficoltà è Rovigo, dove le aziende sono scese del 2,2% (pari a 562 imprese in meno), mentre il calo è dello 0,8% a Padova (-735 aziende) e a Belluno (-119), con Treviso in diminuzione dello 0,7% (-547). Le flessioni delle province di Vicenza e Verona sono invece più lievi: rispettivamente -0,3% (-256 aziende) e -0,1% (-68). In questo quadro negativo fa eccezione la provincia di Venezia, che mostra un leggero aumento delle imprese: +0,2% pari a 151 aziende in più.
Ma allora su cosa si deve far leva per cercare di risollevare il territorio veneto da una crisi che continua a colpire il mondo produttivo? I dati del 2016 mostrano ancora una volta come siano turismo e cultura i settori su cui il Veneto può puntare per agganciare la ripresa. Infatti, proprio turismo e cultura sono i comparti più in salute nel corso del 2016, con un aumento di 673 imprese pari all’1,8% in più. L’unico altro settore in crescita è quello dei servizi: +0,7% (+740 aziende). In flessione tutti gli altri settori, in particolare le costruzioni (-1,8%, oltre 1.200 imprese in meno). Ma è significativo anche il calo della manifattura (-1,4%) e dell’agricoltura (-1,2%), mentre il commercio segna un -0,7%. Ognuno di questi 3 settori mette insieme nel corso del 2016 una flessione di quasi 800 imprese.
“Ormai il calo del numero delle imprese non fa più notizia – dichiara Antonio Ferrarelli, presidente della Fondazione Think Tank Nord Est – ciò che invece deve far ben sperare per la ripresa del nostro territorio è la continua crescita di turismo e cultura. Da tempo la Fondazione, che ha favorito la creazione del primo Distretto Turistico nel Veneto, sostiene che siano questi i comparti da cui ripartire. Il turismo – continua Ferrarelli – deve essere considerato un patrimonio del territorio, creato, organizzato e pubblicizzato dalle bellezze esistenti e dagli operatori pubblici e privati che le valorizzano: in tal modo sostenere oggi il turismo significa rilanciare settori come l’enogastronomia, l’artigianato ed il made in Italy più in generale. Inoltre, il turista è sempre più alla ricerca di esperienze uniche ed il nostro territorio è pienamente attrezzato per dare risposta ai nuovi bisogni: dalla spiritualità al wellness, dalla cultura allo sport ed ai prodotti tipici, abbiamo tutte le carte in regola per crescere ancora. Bisogna però aiutare le imprese che decidono di investire, in particolare allentando la morsa della macchina amministrativa e burocratica che continua a limitarne l’operato”.