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Competitività in Friuli Venezia Giulia: Pordenone e Trieste al top, maglia nera alle aree montane

Competitività in Friuli Venezia Giulia: Pordenone e Trieste al top, maglia nera alle aree montane

Data Pubblicazione14 Apr 2017

Nella graduatoria della competitività del Nordest elaborata dalla Fondazione Think Tank Nord Est si posizionano bene i sistemi urbani. In coda alla graduatoria la montagna ed il litorale. Antonio Ferrarelli, presidente della Fondazione Think Tank Nord Est: “Il turismo stagionale non basta più, bisogna pensare ad un turismo”annuale” che sia volano di crescita per tutta l’economia locale”

 

L’area del pordenonese è la più competitiva del Friuli Venezia Giulia, mentre l’area montana e litoranea arranca e rimane tra le più penalizzate della regione. A dirlo è l’ultimo studio sulla competitività della Fondazione Think Tank Nord Est, che ha analizzato le performance economiche di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, dividendo le tre regioni in 80 aree omogenee e confrontandole tra loro sulla base di circa 30 indicatori economici e sociali che hanno poi determinato la graduatoria per indice di competitività. Per quanto riguarda il Friuli, la prima città che entra in classifica è Pordenone al 29° posto, segue poi Trieste al 30° posto, i sistemi urbani di Udine e Gorizia rispettivamente al 44° ed al 51° posto, l’area di Monfalcone al 54°, seguiti dai sistemi locali di San Giorgio di Nogaro 60° posto, Maniago 62°, Latisana 67°, Tarvisio 72°, Cividale del Friuli 75°, Tolmezzo 76°.

Una fotografia economica che, guardata nella sua globalità vede una regione a più velocità, con  le aree di Pordenone e Trieste molto competitive e le aree montane e del litorale (Lignano gravita sotto Latisana, mentre sulla base dei parametri utilizzati secondo la metodologia Istat l’area di Grado è legata per flussi lavorativi a quella di San Giorgio di Nogaro) che faticano ad agganciare la ripresa.

Nel dettaglio, le variabili utilizzate dallo studio sono state organizzate in 6 tematiche: “Economia” (che ha valutato, ad esempio, la variazione del numero di imprese ed il reddito medio), “Lavoro” (che ha considerato, tra le altre, i tassi di occupazione e disoccupazione), “Innovazione” (che ha misurato la diffusione della banda larga e l’utilizzo di internet da parte della popolazione e delle imprese), “Infrastrutture” (che ha considerato porti, aeroporti, ferrovie ed autostrade), “Società” (che ha esaminato, tra le altre, crescita demografica e tasso d’invecchiamento della popolazione), “Istruzione” (che ha valutato, ad esempio, il numero di laureati e diplomati).

Il pordenonese svetta in particolare grazie al 3° posto nella graduatoria delle infrastrutture (determinata da un ottimo posizionamento rispetto al sistema portuale ed aeroportuale, ma anche dalla presenza di ferrovia ed autostrada). E’ poi al 30° posto per istruzione ed al 32° per innovazione, mentre si posiziona più indietro per società (45°), lavoro (50°) ed economia (57°).

L’area di Trieste, invece, spicca per il 5° posto nella classifica dell’istruzione (grazie alla più alta quota di laureati del Nordest) e per il 10° posto nelle infrastrutture (in primis in virtù della presenza del porto). Il triestino ottiene poi il 35° posto nell’innovazione, il 46° nel lavoro e nella società, il 48° nell’economia.

Il territorio di Udine mostra un ottimo posizionamento nella graduatoria dell’istruzione (8° posto, dovuto ad ottimi valori di laureati e di diplomati) e delle infrastrutture (9° posto), ma arranca per economia (51° posto), lavoro (55°), innovazione e società (59°).

Il goriziano è quasi in vetta alla classifica dell’istruzione (2° posto, con una buona quota di laureati ed il dato dei diplomati migliore della Regione) e ben si posiziona per infrastrutture (8° posto), retrocedendo pesantemente, invece, per quanto riguarda economia (58°), innovazione e società (68°), lavoro (69°).

“La graduatoria della competitività ci mostra la fotografia di un Friuli Venezia Giulia a due velocità – commenta Antonio Ferrarelli, presidente della Fondazione Think Tank Nord Est – da una parte ci sono Pordenone e Trieste, ma in generale tutte le aree urbane, che cercano di ritrovare la via della crescita; dall’altra parte ci sono invece la montagna ed il litorale che restano sempre più indietro. E’ soprattutto in questi territori che il turismo non può limitarsi a svolgere il ruolo di attività stagionale, ma deve diventare volano di crescita di tutta l’economia, trainando la ripresa degli altri comparti, agroalimentare e manifattura in primis.”