In Friuli Venezia Giulia quasi azzerati gli investimenti dei Comuni per il turismo
Stanziamenti calati del 32% tra il 2010 e il 2015. Mediamente nelle province della Regione, tra spese correnti ed investimenti, si dedica a questo strategico settore solo lo 0,4% delle risorse. A Gorizia la quota di spesa più elevata in bilancio (1.805.787 euro), pari allo 0,9%. Udine (3.879.454 euro) investe lo 0,6%. La provincia di Pordenone (1.324.222 euro) dedica al turismo lo 0,3%. Trieste (851.105 euro) è in coda con lo 0,2%
“Il turismo è una risorsa fondamentale che può dare ulteriore spunto alla timida ripresa economica in atto. E’ forse l’unica “industria” regionale con importanti margini di crescita, ma anziché essere incentivata, finora è stata limitata, visto che mediamente i comuni del Friuli Venezia Giulia tra spese correnti ed investimenti, dedicano solo lo 0,4% al settore turistico e con un calo degli stanziamenti del 32% tra 2010 e 2015”. A puntare l’attenzione sugli investimenti da prefisso telefonico su un importante settori dell’economia regionale è il presidente della Fondazione Think Tank Nord Est Antonio Ferrarelli, che dati alla mano lancia l’allarme; “se si continua così il rischio è che il Friuli Venezia Giulia, dai litorali alle montagne, perda molti visitatori nei prossimi anni”.
Per precisazione diciamo che non spetta solo ai Comuni investire in questo settore, e spesso non tutte le spese per il turismo vengono rubricate sotto questa voce (basti pensare agli interventi relativi alla viabilità o alla cultura, che ovviamente vanno anche a beneficio dei turisti), ma quanto emerge dallo studio della Fondazione Think Tank Nord Est è abbastanza sorprendente.
Sulla base degli ultimi dati disponibili del Ministero dell’Interno, infatti, in media i Comuni del Friuli Venezia Giulia, tra spesa corrente ed investimenti, dedicano al turismo circa 7,9 milioni di euro, che fatti due conti sono pari solamente allo 0,4% del totale della spesa e degli investimenti messi in campo dalle amministrazioni. Ma è ancora più preoccupante il fatto che, nel quinquennio 2010-2015, l’ammontare globale degli investimenti nel settore turismo è mediamente sceso di quasi un terzo (-32%).
A livello provinciale, è Gorizia a registrare la quota di spesa più elevata in bilancio (1.805.787 euro), pari allo 0,9%, ma con una flessione di quasi il 26% tra 2010 e 2015. A Udine (3.879.454 euro) la percentuale di spesa per il turismo è dello 0,6%, ma con una diminuzione ancora più marcata (-42%). La provincia di Pordenone (1.324.222 euro) dedica al turismo lo 0,3%, con una tendenza in calo del 14,5%. Infine a Trieste (851.105 euro), la quota di spesa destinata al turismo è solamente dello 0,2% del bilancio, con un trend nel quinquennio praticamente stabile (-1%).
I dati elaborati dalla Fondazione, evidenziano anche che la spesa in Friuli Venezia Giulia in valore assoluto è di 7.860.567 euro e che il territorio che spende di più per la funzione turistica è quello delle spiagge (2.036.459 euro), con una quota del 2,2% ma con una diminuzione tra 2010 e 2015 del -23%. A seguire c’è la montagna (2.071.727 euro), che dedica al turismo l’1% della spesa, con un trend in forte calo (-60% in 5 anni). Ci sono poi le città (1.974.628 euro), con lo 0,3% ed una tendenza pressochè stabile (-1%). Il resto del territorio (1.777.753) destina al turismo solo lo 0,2%, con un trend invariato (+0,4%).
“Anche se è opportuno ricordare che i Comuni sono stati fortemente penalizzati, negli ultimi anni, dal taglio dei trasferimenti statali – conclude Ferrarelli – le Amministrazioni Comunali devono rendersi conto che oggi la ripresa di molti territori svantaggiati e non, passa attraverso lo sviluppo del settore turistico. In particolare quei Comuni che godono di maggiori afflussi turistici dovrebbero investire su questo patrimonio, destinando maggiori risorse e facendo investimenti coraggiosi il cui risultato inevitabile è lavoro e ricchezza per tutta l’economia del territorio”.