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Imposta di soggiorno record: Comuni veneto verso i 60 milioni di euro di incasso

Imposta di soggiorno record: Comuni veneto verso i 60 milioni di euro di incasso

Data Pubblicazione12 Ago 2017

La Fondazione Think Tank Nord Est ha stimato gli introiti dei Comuni nel 2017: previsto un aumento medio del 7% con Venezia sempre leader. Secondo la Fondazione è fondamentale concordare con gli operatori turistici come utilizzare le risorse raccolt.

 

Il 2017 sarà un anno record per la tassa di soggiorno; quest’anno, secondo le stime della Fondazione Think Tank Nord Est, l’imposta porterà nelle casse dei Comuni della regione oltre 59 milioni di euro. Si tratta di un vero e proprio “tesoro” che, legato alla crescita delle presenze turistiche in Veneto – dovuta anche alle crisi internazionali e all’allerta terrorismo nelle principali mete mediterranee – batte tutti i record precedenti. Confrontando la stima previsionale 2017 con quella 2016, infatti, la crescita media degli introiti sfiorerà il 7%. Denari, questi, che secondo le indicazioni della normativa vanno destinati a finanziare interventi in materia di turismo, compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive.

Un dato, quello dei 59 milioni, stimato in difetto e che alla fine potrebbe risultare anche maggiore per almeno due motivi: il primo perché le stime dei vacanzieri che sceglieranno mete nella nostra regione potrebbero essere superate dai dati reali, il secondo perché diverse amministrazioni comunali in questi mesi estivi stanno intensificando i controlli nel settore ricettivo, facendo emergere anche i numeri finora rilegati al “sommerso”. Il solo Comune di Venezia, ad esempio, nel primo semestre di quest’anno ha incassato ben 870 mila euro in più rispetto alle previsioni; un elemento, questo, che spalmato su tutta la regione secondo la Fondazione Think Tank Nord Est, potrebbe, a conti fatti, addirittura far superare la soglia dei 60 milioni di euro complessivi.

Inoltre, rispetto al 2016, da fine giugno di quest’anno l’imposta di soggiorno è stata esclusa dall’insieme dei tributi sottoposti al blocco degli aumenti introdotto dalla Legge di Stabilità, consentendo così ai comuni che non ce l’hanno di istituire per la prima volta l’imposta di soggiorno e a quelli che già l’hanno di modificare l’importo del tributo. Come sta succedendo a Cavallino Treporti (meta regina del turismo plen air) che ha leggermente aumentato le tariffe o Cortina, che ha deciso di introdurre l’imposta di soggiorno a partire dal 1° dicembre 2017.

A livello territoriale a guidare la graduatoria è sempre la provincia di Venezia, con quasi 40 milioni di euro di incassi stimati (pari al 67% del totale regionale) ed un aumento previsto rispetto al 2016 di oltre il 3%. A seguire c’è l’area del Veronese, che dovrebbe incassare circa 10 milioni e mezzo di euro, con una crescita di quasi il 15%. In terza posizione c’è la provincia di Padova che a fine anno dovrebbe sfiorare i 6 milioni di incasso con un +16% rispetto al 2016.  Treviso dovrebbe incassare poco di un milione di euro (+4% rispetto all’anno precedente), Belluno quasi 900 mila euro (con un +30% di incassi), Vicenza circa 740 mila euro (+10%) ed infine Rovigo con poco più di 300 mila euro (+5%).

“E’ fondamentale che tutte le risorse raccolte vadano investite nelle attività turistiche stesse – sostiene Antonio Ferrarelli, presidente della Fondazione Think Tank Nord Est – concordando con gli operatori turistici gli interventi necessari ad aumentare la competitività delle destinazioni. Inoltre – continua Ferrarelli – vanno agevolate le imprese nell’espletamento degli oneri connessi alla riscossione dell’imposta. Prima che i Comuni decidano di aumentare le tariffe è fondamentale procedere con dei controlli accurati, per individuare tutti gli alloggi turistici non in regola con il pagamento dell’imposta di soggiorno e recuperare così la quota di evasione. Il turismo si conferma dunque risorsa sempre più importante per la ripresa di tutto il Veneto, ma è necessario che tutti gli operatori turistici rispettino gli standard di accoglienza, per fare in modo di garantire un’esperienza turistica di qualità”.